Cosa ci ha insegnato l’emergenza Covid-19, dal punto di vista organizzativo?
L’emergenza COVID-19 ha insegnato che identificare preventivamente linee guida da adoperare in uno stato di crisi, permette di monitorare costantemente i potenziali rischi che potrebbero minacciare la continuità operativa delle business unit. Pianificare la resilienza di un’organizzazione significa indirizzare correttamente rischi e opportunità e lavorare in un’ottica di formazione e allenamento per non perdere di vista gli obiettivi previsti.
Per poter affrontare e gestire situazioni di emergenza ed essere resilienti agli effetti che queste situazioni potrebbero generare è necessario:
- avere un chiaro processo di governance delle emergenze, con una chiara definizione della catena di comando;
- sapere cosa fare quando vi sono già le prime indicazioni di una possibile emergenza, senza dover prendere (o minimizzando per quanto possibile) decisioni improvvisate a emergenza in atto.
Questo, per un’organizzazione vuol dire:
- dotarsi di regole e procedure per identificare, valutare e gestire possibili situazioni di emergenza;
- identificare “a freddo” i possibili impatti sul business di eventi eccezionali;
- valutare i possibili scenari e le possibili conseguenze sull’organizzazione, definendo specifici piani per la continuità del business;
- formare il personale coinvolto nei piani;
- testare la validità dei piani;
- migliorare i piani in fase di emergenza, qualora lo scenario dovesse presentare alcuni aspetti diversi da quanto ipotizzato.
Un possibile modello per la gestione della continuità del business è dato dalla ISO 22301 e dalle best practice in essa indicate.
Partiamo da qualche definizione:
- Disastro (evento critico): un evento (incidente) che causi l’interruzione della capacità di un’azienda di erogare servizi, mettendo a rischio la sopravvivenza stessa dell’azienda.
- Continuità operativa: capacità di un’organizzazione di continuare a fornire prodotti e servizi in tempi accettabili e con livelli di qualità accettabili durante un evento critico.
Un buon approccio alla continuità operativa richiede la capacità di saper riconoscere le potenziali minacce che potrebbero colpire l’organizzazione e analizzarne i possibili impatti sulle normali attività organizzative.
Pianificare la resilienza di un’organizzazione significa:
- analizzare l’impatto sul business di possibili (plausibili) scenari disastrosi per determinare e valutare i potenziali effetti sul business;
- indirizzare correttamente rischi e opportunità, per evidenziare le vulnerabilità e definire le possibili azioni di mitigazione del rischio;
- definire possibili strategie per la continuità operativa: su cosa e come agire?
- identificare e formare le strutture di intervento;
- definire i processi di comunicazione, interni ed esterni;
- predisporre i piani di continuità operativa per i diversi scenari plausibili, per garantire la continuità operativa e le azioni necessarie per gestire il ritorno alla (nuova) normalità successiva all’evento critico.
Importante: i Piani di continuità operativa richiedono formazione e allenamento; lavorare sotto pressione (situazione di emergenza) non consente alle persone di pensare con lucidità, quindi le azioni devono essere coordinate, rapide e automatiche.
Pio Cangiano, Project Manager&CSR Specialist Consulnet Italia